Nuovo Governo è ancora una volta riflettori puntati sulla scuola e il suo futuro prossimo. Anche il neo premier Mario Draghi ha messo tra le priorità la scuola. Era il minimo, direbbe qualcuno. Intanto in questi giorni proprio da Draghi è partita la proposta di prolungare l’anno scolastico. Le posizioni in campo sono differenti. Ne parlano i docenti, i sindacati e i dirigenti scolastici. Di seguito la riflessione di uno studente, Antonio Tortona, della seconda IT B dell’ Istituto Lucarelli di Benevento: “Sin dall’inizio di quest’anno scolastico, – scrive Antonio Tortona – è stata avanzata la proposta di proseguire la scuola fino al termine del mese di luglio, per recuperare il tempo perduto durante la DAD. Tale proposta è divenuta molto più concreta con l’insediamento del nuovo governo a Palazzo Chigi capitanato da Mario Draghi, ex presidente della BCE. Io credo che questa decisione sia basata sul fatto che i mesi di DAD appena trascorsi abbiano segnato negativamente noi studenti, ai quali date le modalità, è risultato alquanto complicato recepire molti contenuti didattici, la cui conseguenza è stata il rallentamento del programma scolastico delle singole classi della scuola secondaria di primo e secondo grado. Ed è proprio per il pocanzi problema menzionato che le forze esecutive credano sia corretto allungare il periodo didattico. Posso dire con certezza che la maggior parte degli studenti sono contro questa scelta, me compreso, anche perché durante il periodo a distanza noi alunni, e lo dico con gran tenacia, abbiamo lavorato senza sosta per tentare di non compromettere il nostro apprendimento annuale coadiuvati dall’aiuto dei professori i quali, a volte, hanno anche posto il lavoro dinanzi alla vita privata. Nella mia scuola l’I.T.I. Lucarelli remiamo, come si dice in gergo, tutti verso la stessa direzione in quanto stiamo facendo il possibile per evitare di stravolgere la nostra formazione scolastica, la cui unica conseguenza, giustamente negativa, ci penalizzerebbe molto in quanto potremmo non conoscere nozioni importanti per la prosecuzione del nostro percorso formativo. Oggi più che mai riusciamo ad arginare il problema proprio a favore della didattica, la quale sembra essere sull’orlo del baratro, in quanto risulta inefficace e poco coerente con il sistema scolastico italiano. Ma è esattamente il contrario: infatti con il trascorrere del tempo noi tutti abbiamo perfezionato ed adattato i nostri comportamenti alla didattica a distanza, per cui non vedo a rigor di logica il motivo per il quale si debba proseguire l’anno scolastico sino alla fine di luglio. Per ora questa opzione sembra essere solo una delle tante voci di corridoio che si articolano intorno alla scuola italiana ed io spero vivamente che non diventi una decisione realmente eseguibile in quanto non vi è la necessità di recuperare quasi nulla, visto che stiamo seguendo a pieni ritmi quelli che sono i programmi didattici delle varie materie, ponendoci con grande attenzione, responsabilità, sacrificio e rigorosità rispetto al nostro dovere di alunni. Inoltre bisogna rimembrare che la didattica a distanza ha favorito un apprendimento maggiormente semplificato,in quanto i mezzi tecnologici presentano delle potenzialità che se non fosse stato per questo periodo neanche avremmo sfruttato, dato che non ve ne era apparentemente alcun bisogno. Questo è sicuramente stato un altro vantaggio che la DAD ci ha consentito di conoscere, apprezzare, utilizzare e gestire anche nel caso in cui se ne ravvisasse la necessità in futuro quando rientreremo a scuola. Spero che questa opzione non venga resa fattibile, in quanto non credo ve ne sia bisogno, ma se così fosse, – conclude il giovane Tortona – io credo che tutti adempiremo al nostro dovere di frequentare la scuola sino alla fine di luglio con lo stesso impegno e rigore di sempre dato che la scuola stessa rappresenta quel trampolino di lancio verso il mondo del lavoro che aspetta giovani sempre più talentuosi e preparati”.
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